Tuesday 19 February 2013

La Prevalenza del Giannino


Da circa un giorno è scoppiato il caso Zingales-Giannino . Poco fa ho visto Giannino da Mentana al TG La7 parlare del suo inesistente master alla Chicago Booth e delle sue altrettanto inesistenti lauree in Giurisprudenza ed Economia. Il giornalista diversamente elegante parla di 'qualcosa che è montato in rete. Il video in cui dice chiaramente di aver fatto un master a Chicago però rimane.

Rimane anche la cronologia della pagina della Wikipedia italiana che mostra tutte le modifiche avvenute nel tempo alla voce 'Oscar Giannino'. Ecco il link:

http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Oscar_Giannino&offset=&limit=500&action=history

Provate a leggere partendo dal basso, da quando è stata creata la voce di wikipedia, ovviamente campionando le letture delle varie versioni della voce. Il link che porta al testo è quello della data di inserimento. E' interessante dare un'occhiata anche alla pagina delle discussioni relative alla stessa voce.

 Il risultato è sorprendente: dapprima Giannino è il semplice figlio di operai che si mette a fare il giornalista. Poi appare la laurea in legge. E quella in Economia e il master alla prestigiosa Chicago Booth. A un certo sparisce una laurea, poi riappare.

Leggere la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Oscar_Giannino come dicevo è interessante: c'è anche chi, ben prima dell'inizio della sgangherata campagna elettorale 2013 si era anche premurato di chiamare la Chicago Booth. La pagina di Wikipedia era stata corretta, ma non per molto. Comunque il CV taroccato di Giannino si era talmente diffuso che persino il sito della Treccani ancora in questo momento (19/2/13, 20:45) ( http://www.treccani.it/enciclopedia/oscar-fulvio-giannino/ ) riporta:

Giannino, Oscar Fulvio. - Giornalista italiano (n. Torino 1961). Laureato in Giurisprudenza e in Economia, tra gli anni Ottanta e Novanta è stato portavoce nazionale del PRI (1987-94) nonché direttore del quotidiano del partito, La Voce Repubblicana. Esperto in politica e finanza, ha curato la pagina economica de Il Foglio ed è stato vicedirettore de Il Riformista e Finanza&Mercati; tra il 2007 e il 2009 ha diretto l’inserto finanziario di Libero (Libero Mercato). Negli stessi anni si è riavvicinato alla politica attiva riprendendo la tessera del PRI e nel 2011 è diventato membro della Direzione nazionale del partito. G. conduce una trasmissione di approfondimento giornalistico su Radio 24 (Nove in punto, la versione di Oscar) e scrive per Panorama e Il Mattino (tra gli altri); è condirettore del mensile Capo Horn. 

NB: 20/2/13 la voce è stata cambiata!

Fino a ieri qualunque persona ragionevolmente informata e capace di usufruire dei media di oggi non avrebbe avuto dubbi sui titoli accademici di Giannino, a meno di non fare una specifica e approfondita ricerca. Questo è un dato di fatto. E' anche un dato di fatto che la panzana del CV taroccato non è nata per FARE, per fini elettorali. E' nata da un bel pezzo: almeno due o tre anni. Ho letto di uno stagista, di errori di inserimento. Tutto può essere, può darsi che Giannino non sia responsabile direttamente. Certo, se non lo è (al netto del video di Repubblica) è però certo che ne lui ne il suo staff è in grado di usare bene la Rete. Possibile che non gli sia mai venuto in mente di cercare il suo nome e cognome su Google?

Non gli auguro troppi danni. FARE è un movimento che perlomeno avrà il merito di togliere a Berlusconi i voti di chi è deluso dallo stesso Banana ma ancora è fedele alla sharia neoliberista. E in effetti ha tra i suoi promotori gente molto competente, in generale: niente a che vedere con un esercito di formiche deficienti come i Grillini.

Ma tant'è. Comunque è più preoccupante constatare come funzionino veramente i media 'liquidi' Web 2.0. Proprio l'altro giorno ho noleggiato (sono all'antica, ormai anche a Firenze i videonoleggi cominciano a scarseggiare)  http://en.wikipedia.org/wiki/Burn_After_Reading , l'ho visto e apprezzato, poi sono andato a leggere la pagina Wikipedia di cui al link. Nella sezione 'plot', trama della voce, il personaggio di Brad Pitt non muore. Nel film che ho visto il personaggio di George Clooney lo uccideva: una rapida verifica (clip, trailer, imdb, etc) mi assicura che, come nel mio Blu-ray, in realtà muore sempre:  non ci sono versioni alternative del film. Ho corretto la pagina: non si può certo essere trattato di un errore a ben pensare. Una forma di strano vandalismo, ampiamente oltre lo psicopatologico.

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